settimana della tiroide

Ipertiroidismo: la miglior cura è la prevenzione

La prevenzione è la medicina più efficace che ogni medico possa prescrivere ai suoi pazienti ma è anche la più difficile da somministrare. Si, perché prevenzione significa osservare delle regole che possono modificare lo stile di vita del paziente, oltre che sottoporsi a controlli mirati che permettano una diagnosi precoce.

Questa regola vale per ogni tipo di patologia da cui i tuoi pazienti possono essere affetti, comprese le malattie tiroidee. La Settimana Mondiale della Tiroide 2016 è la giusta occasione per sensibilizzare i tuoi pazienti sulla conoscenza approfondita delle malattie tiroidee e sulla loro prevenzione. Questa iniziativa ha lo scopo, tra gli altri, di incentivare il controllo della tiroide nel maggior numero di cittadini possibile, con particolare riguardo verso le donne incinte, i bambini e gli anziani. Nei giorni che vanno dal 23 al 27 Maggio sarai quindi chiamato ad informare al meglio i tuoi pazienti  allo scopo di prevenire patologie della tiroide e curarle per tempo.

test tiroide

Come diffondere tra i tuoi pazienti l’importanza del controllo della tiroide?

Le malattie tiroidee colpiscono una fascia molto ampia della popolazione italiana – il 5% circa –, percentuale che si alza nel caso delle donne in gravidanza e delle donne anziane, seguite dai bambini e dagli uomini sopra i 75 anni. I soggetti più colpiti problemi alla tiroide rientrano quindi nelle fasce della popolazione da tenere sotto maggiore controllo medico.

La campagna informativa per il controllo della tiroide che vorrai attuare durante la Settimana della prevenzione potrà partire da queste persone. Ti consiglio di spiegare loro alcuni dei motivi per cui è fortemente consigliabile tenere sotto controllo la tiroide:

  • Evita le complicazioni

La corretta e precoce identificazione dei disturbi della tiroide riduce bruscamente il rischio di complicazioni cardiovascolari, metaboliche e ossee. L’esame della tiroide permette una diagnosi tempestiva delle malattie tiroidee e la possibilità di curarle con un ampio margine di successo, utilizzando dei semplici farmaci o delle cure ormonali. Il tuo paziente sarà fortemente motivato a controllarsi se gli spiegherai quanti benefici avrà con la diagnosi precoce.

  • Tutela la salute della madre e del bambino

Forse pochi dei tuoi pazienti sanno che una delle cause delle malattie tiroidee è la carenza di iodio, spesso dovuta a una dieta povera di questo elemento. Lo iodio è infatti presente in medie o piccole quantità nei cibi della nostra dieta abituale quali pesce, latte di mucca, uova e formaggi.

Normalmente a donne in gravidanza o bambini piccoli si consiglia di integrarne l’assunzione tramite il sale iodato, l’integratore di iodio più adatto allo scopo. Le pazienti in stato interessante o le neo mamme devono essere bene informate in merito agli effetti avversi della carenza di iodio nel loro organismo e in quello del loro piccolo. Una bassa quantità di iodio nella dieta  durante la gravidanza può compromettere lo sviluppo delle capacità intellettive e cognitive del bambino.

Questo avviene perché gli ormoni della tiroide sono tra i principali agenti di sviluppo del sistema nervoso centrale del feto. Ti consigliamo anche di comunicare bene alle tue pazienti in fase di allattamento di assumere una quantità di iodio adeguata, per garantire al bambino l’efficienza della funzione tiroidea tramite il latte materno.

Per farlo puoi utilizzare la breve lista che ti propongo qui sotto:

Gli alimenti ricchi di iodio sono i pesci di mare ed i crostacei; anche le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti. Concentrazioni inferiori ed estremamente variabili in base alla ricchezza di iodio nel terreno, si ritrovano nei vegetali e nella frutta.

Per una comunicazione più completa e comodamente fruibile dai tuoi pazienti, una buona lettura da suggerire riguardo gli alimenti ricchi di iodio è la versione integrale dell’estratto appena proposto, consultabile sul sito web Mypersonaltrainer.it.

 

 

  • Garantisce la buona salute dell’anziano

Le disfunzioni della tiroide colpiscono spesso anche gli adulti e soprattutto gli anziani. L’incisività di queste malattie aumenta nel caso delle donne oltre i 75 anni e nelle aree geografiche iodocarenti.

Le donne anziane sono la fascia di popolazione più colpita, raggiungendo punte di 1 donna su 5. Questa fascia della popolazione è comunemente colpita da ipotiroidismo.

Per incentivare il controllo della tiroide nelle tue pazienti, ti consiglio di informarle riguardo l’origine genetica di questa patologia. Messe al corrente di questo e della possibilità di curare la malattia iniziando da una corretta alimentazione, le tue pazienti avranno una motivazione in più per controllare la tiroide prima del manifestarsi di sintomi da tiroide ingrossata o infiammata.

Una semplice quanto efficace lettura da suggerire ai tuoi pazienti anziani, di cui ti propongo un breve passaggio, puoi trovarla su tiroide.com:

Il trattamento dell’ipotiroidismo nell’anziano, analogamente ai soggetti più giovani, consiste in una terapia ormonale sostitutiva, soltanto con dosaggi leggermente inferiori. L’attenzione è in questo caso rivolta a evitare l’ipertiroidismo che può esporre il paziente al rischio di complicanze cardiovascolari. È pertanto importante riconoscere precocemente anche gli ipertiroidismi spontanei e trattarli in modo adeguato con i farmaci tireostatici o la terapia radiometabolica.

  • Prevenire è meglio che curare (e costa anche meno)

Soprattutto durante la Settimana Mondiale della Tiroide 2016, dovresti informare i tuoi pazienti sulle patologie tiroidee, per incentivarli al controllo della tiroide e alla prevenzione. Basta un controllo specialistico della tiroide e un semplice esame del sangue per prevenire le complicazioni dovute al malfunzionamento di questa ghiandola.

E bene che i tuoi pazienti sappiano che prevenire è semplice e meno costoso che curare. La profilassi iodica preventiva infatti ha un costo nettamente inferiore rispetto alla spesa sanitaria per la diagnosi e la cura della stessa malattia.

esame della tiroide

Il controllo della tiroide spiegato ai tuoi pazienti

Dopo la fase di sensibilizzazione, penso sia necessario spiegare ai tuoi pazienti in cosa consiste nello specifico il controllo della tiroide che stai consigliando. Queste informazioni sono utili per far capire loro in cosa consistono gli esami di controllo della tiroide.

Semplificare i concetti medici per renderli accessibili ai tuoi pazienti, soprattutto ai più anziani, è una delle sfide quotidiane della tua professione. Per farlo potrebbe quindi esserti utile una sintesi “a portata di paziente” degli esami per tenere sotto controllo la tiroide. Eccoti un piccolo riassunto:

  • Verifica dei dosaggi ormonali nel sangue

I dosaggi ormonali servono per valutare l’efficienza della tiroide e vengono effettuati su un campione di sangue. I dosaggi si riferiscono agli ormoni T3, T4 e TSH. La produzione degli ormoni T3 e T4 si verifica solo grazie alla presenza dell’ormone TSH. Di conseguenza la variazione della concentrazione di ormone TSH nel sangue è un indice significativo per tenere sotto controllo eventuali alterazioni della tiroide.

Se il TSH aumenta, si verifica una minore attività della ghiandola tiroide (ipotiroidismo). Se la presenza dell’ormone TSH diminuisce abbiamo un’iperattività della tiroide (ipertiroidismo).

  • Test sulla presenza degli anticorpi anti-tiroide nel sangue

La presenza degli anticorpi antitireoglobulina e degli anticorpi antitireoperossidasi evidenzia la natura autoimmune di una specifica malattia tiroidea. Questo test è molto utile per una diagnosi precoce della forma autoimmune della patologia perché la rileva prima che la concentrazione dell’ormone TSH sia alterata, cioè prima della comparsa dello scompenso.

  • Controllo della quantità di calcitonina

Sempre tramite le stesse analisi del sangue, questo esame diagnostico controlla la quantità di calcitonina, ormone prodotto dalla ghiandola tiroidea. La calcitonina è tenuta sotto controllo anche perché è un importante indicatore tumorale, in caso di carcinoma midollare della tiroide.

  • Controllo della tireoglobulina

L’ormone della tireoglobulina viene tenuto sotto controllo nei casi di asportazione della tiroide per la presenza di un tumore. Se la tireoglobulina è presente nel sangue, significa che ci sono delle metastasi. In questi casi è bene ricordare al paziente che la maggioranza dei tumori alla tiroide sono stati curati con successo.

  • Osservazione e palpazione del collo

Una semplice visita medica che prende in considerazione eventuali ingrossamenti nella parte anteriore del collo, permette di verificare l’aumento della ghiandola o la presenza di noduli.

  • Doppler ed ecografia

Il doppler e l’ecografia forniscono informazioni riguardo la forma, le dimensioni, la struttura della ghiandola tiroidea e sull’eventuale presenza di noduli. Questi esami diagnostici evidenziano la presenza e l’entità di vasi sanguigni nelle diverse parti della tiroide, rilevatori della maggiore o minore attività della ghiandola.

  • Scintigrafia

Questo esame prevede la somministrazione di una sostanza radioattiva, il Tecnezio 99. Tramite la scintigrafia si riesce ad indagare approfonditamente sulla natura dei noduli sospetti. Questo test permette infatti la distinzione tra noduli ipocaptanti di natura sospetta e noduli ipercaptanti, che segnalano patologie non tumorali.

infiammazione tiroide

La settimana della tiroide

Voglio segnalarti infine il sito internet ufficiale della Settimana Mondiale della Tiroide e il link dal quale scaricare la brochure 2016 dell’iniziativa. Per informare correttamente i tuoi pazienti e spingerli ad effettuare i necessari esami della tiroide puoi scegliere di stampare e divulgare la brochure scaricabile gratuitamente dal sito, stampare locandine e manifesti da affiggere in ambulatorio e in città e/o realizzare una specifica campagna su social network come Facebook, Linkedin e Instagram.

In alternativa, se disponi di una mailing list aggiornata dei pazienti in cura presso il tuo ambulatorio, puoi scegliere di inviare la brochure o altro materiale informativo via mail, ricordandoti di specificare dove e come effettuare i test.

ecografo usato

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